Un articolo di Alessandro Giglioli pubblicato su L’Espresso il 26 agosto 2016
“Ecco appunto: questo è il tratto forte dell’oggi, quello a cui ci hanno portato gli ultimi decenni – e ben oltre il terremoto: odiatevi tra voi, che state in basso.
Odiatevi tra voi, che avete dei problemi.
Ammazzatevi tra voi, che siete deboli.
Italiani e migranti, certo, ma non solo: anche pensionati al minimo e giovani disoccupati, interinali e voucheristi, partite Iva e operai, cassieri dei centri commerciali e precari dei call center, poveri del nord e poveri del Sud, e così via all’infinito.
La giustapposizione tra migranti e terremotati è solo la rappresentazione plastica di questo gioco dell’odio intrecciato, di questi non-blocchi sociali che sono diventate schegge di rabbia messe una contro l’altra.”