Un’esperienza importante ed esemplare, da cui è nata l’Associazione Femminile Maschile Plurale a Ravenna.
“Per un dominio particolare, che si è confuso con le vicende più intime degli esseri umani, incorporato nel sentire più profondo degli individui, uomini e donne, nelle consuetudini del privato come nelle istituzioni della vita pubblica, non si poteva che aprire un campo di riflessione che tenesse dentro il corpo e la politica, il vissuto personale e la storia che vi è andata sopra, le consapevolezze nuove che hanno cambiato la vita delle donne e la reazione contraddittoria, sospesa tra insicurezza e speranza, degli uomini. L’esemplarità del “laboratorio” ravennate sta nell’aver indicato una pratica che si lascia alle spalle le tante semplificazioni con cui è viene solitamente affrontato il rapporto tra i sessi, prima fra tutte l’idea che si tratti di una “questione femminile”, uno svantaggio da colmare attraverso rivendicazioni, leggi di parità e diritti, a cui servirebbe perciò solo l’alleanza o la solidarietà degli uomini.”
(dalla mia Presentazione – clicca qui)