‘Fin dai suoi inizi nel femminismo milanese si delineano due filoni principali: da un lato quello corrispondente ai gruppi che privilegiano la pratica dell’autocoscienza – racconto e riflessione sull’esperienza personale fatta in presenza di altre donne -, dall’altro quello che mette al centro analisi e interventi riguardanti la condizione sociale ed economica delle donne.
Nonostante queste differenti impostazioni, nel corso del ’71, i gruppi milanesi partecipano a incontri comuni, oltre alle riunioni che avvenivano nelle case. Uno di questi fu appunto il convegno che si tenne in giugno all’Umanitaria, a cui vennero anche donne di altre città. Non mancarono conflitti tra le donne del Demau, Rivolta Femminile, Anabasi, Cerchio Spezzato e i gruppi che sostenevano il salario al lavoro domestico, come Lotta Femminista.’
Articolo pubblicato il 15.IV.2016 su Comune-info.net, per leggerlo clicca qui.