(da “Il gallo silvestre”, n.4, edizioni barbablu, 1992)
Ho piantato fiori nel deserto e come un contadino impazzito ho aspettato che i sassi mettessero radici e gli alberi generassero frutti senza terra.
Parole rade come piedi esitanti nella nebbia ridisegnano il sentiero che porta fuori da uno smarrimento.
Per una ferita leggera che ha sollevato il velo di un male antico
non bastano le cure delle lacrime né il calore di un letto
se non torna benevola a fasciarla l’abbraccio del pensiero.
(Milano, 8/1/1989)
Foto di Cesare Ballardini