Scriveva Antonio Gramsci:
“…odio questi capodanni a scadenza fissa…voglio che ogni mattino sia per me un capodanno.”
“Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia sospensione di continuità e che cominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli sproposito, ecc., ecc. È un torto in genere delle date.”
“Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur allacciandosi a quelle trascorse”.
Dall’ Huffington Post, 31.XII.2014, leggi qui