André Gorz, “Lettera a D. Storia di un amore”, Sellerio Editore 2008

Scrive Sibilla Aleramo:
“Ho bisogno di essere necessaria a un’altra creatura viva per vivere…Ecco l’amore è questo: l’attaccamento a una persona alla quale ci si crede necessari…L’amore nella donna, almeno. Per otto anni io ho dato tutto di me a Franco, ho compiuto questo atto sacrilego dal punto di vista della mia individualità.”
Dopo essersi illusa di poter confondere due anime in una creatura unica, perfetta, la donna scopre che al centro c’è sempre solo l’uomo, attento a nutrire la sua anima, le sue opere, a cui lei ha fornito spesso solo “un equilibrio organico”: il corpo che gli dorme accanto, il sostegno affettivo e psicologico, l’ispirazione.

Questa consapevolezza, che si è svegliata nella donna da più di un secolo a questa parte, oggi emerge anche in qualche uomo. E’ interessante notare come intuizioni analoghe a quelle che compaiono nei Diari di Sibilla Aleramo, scritti tra il 1940 e il 1960, ritornino nel libro di poche pagine, scritto da André Gorz, Lettera a D. Storia di un amore, dedicato alla moglie Dorine e pubblicato l’anno prima che decidessero, ottantenni, di suicidarsi insieme, nel 2008.
E’ una tenerissima dichiarazione d’amore, l’amore di una intera vita, e, al medesimo tempo un abbozzo di ‘autocoscienza’ maschile sugli aspetti contraddittori, ambivalenti della fusionalità nel rapporto di coppia.
“Perché – si legge nella Lettera di Gorz – sei così poco presente in quello che ho scritto, mentre la nostra unione è stata ciò che vi è di più importante nella mia vita? Perché ti ho presentato come una creatura pietosa…’che si sarebbe distrutta senza di me’, mentre tu avevi la tua cerchia di amici?”
“Sapevi, fin dall’inizio, che avresti dovuto proteggere indefinitamente il mio progetto.”
“Mi lanciavo a testa bassa in una nuova impresa che mi avrebbe monopolizzato. Ma tu non mostravi né agitazione né impazienza. ‘La tua vita è scrivere. Allora scrivi!’, ripetevi. Come se la tua vocazione fosse di confortarmi nella mia.”
“Tu ti sei data tutta per aiutarmi a diventare me stesso. La dedica che ho scritto nella tua copia dice: ‘A te detta Kay che, dandomi te, mi hai dato Io’”.

Nota biografica
André Gorz è morto suicida nel 2007, assieme alla moglie Dorine, affetta da un morbo degenerativo. «Ebreo austriaco» come si definiva, era nato a Vienna nel 1923 e prestissimo si era trasferito a Losanna, e dopo a Parigi, dove aveva iniziato la carriera di giornalista e saggista. Ha diretto «Les Temps Modernes», la rivista di Sartre, e fondato con Jean Daniel il «Nouvel Observateur». È stato uno dei grandi intellettuali di Francia, influenzando l’esperienza della sinistra europea con i suoi libri aperti a teorizzazioni antiautoritarie ed ecologiste. Lettera a D. Storia di un amore, scritto nel 2006, è la sua ultima opera.

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