In una breve riflessione, pubblicata nel libro “Come nasce il sogno d’amore”, scrivevo:
“Gli uomini hanno tracciato confini, e coi confini hanno diviso le donne. Ma se una madre offre un fiore a una figlia, chi può impedire che crescano ovunque gli stessi giardini?”.
Oggi è una ‘figlia’ che offre un fiore a una ‘madre’, un dono raro quale è una tesi di laurea dedicata, come si legge nell’Introduzione, “a una delle più grandi figure ancora viventi del panorama femminista italiano”.
Contenta di essere ancora tra i viventi, voglio ringraziarla pubblicamente per aver ripercorso con tanta cura e profondità gli andirivieni del mio pensiero, della mia scrittura e del mio lungo impegno nel movimento delle donne. Ad accomunarci è stato anche l’amore per la Sardegna –Alessandra Bullegas vive nel Sulcis- e il mio legame con l’isola di Carloforte, a cui è dedicato un capitolo della sua ricerca.
“Questo lavoro -scrive nelle pagine conclusive Alessandra- mi ha portato a dimostrare che il femminismo è tutt’altro che un movimento del passato, un’idea degli anni delle rivolte o addirittura un movimento silenzioso o morto, come spesso viene considerato. Al contrario, è una corrente di pensiero che esiste e resiste soprattutto in questi anni, gli anni delle false conquiste delle donne, gli anni della strumentalizzazione del corpo, della mercificazione della persona e del rifiuto di riconoscere una diversità che non dovrebbe quella dei diritti dei due generi ma delle peculiarità di entrambi.”
Alessandra Bullegas si è laureata da poco all’Università di Cagliari- Facoltà di Studi Umanistici- Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione. A lei il mio ringraziamento e i miei affettuosissimi auguri.
