La forza e la debolezza delle donne

LA FORZA E LA DEBOLEZZA DELLE DONNE
In modo sempre più pressante negli ultimi anni le donne denunciano in molti modi l’insopportabilità della loro condizione, ma poi molte, scrive Lea Melandri, sembrano riluttanti a modificarla.È solo per sottomissione al potere maschile o c’è qualcosa che non vogliono abbandonare? Ancora una volta sono due coscienze femminili anticipatrici come Sibilla Aleramo e Virginia Woolf a fornire sguardi profondi da cui ripartire.

Per leggere l’articolo pubblicato su comune-info.it il 18.XI.17, clicca qui

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Un articolo di Ethan Eretico Bonali

“Il Tdor (Transgender Day of Remembrance) si celebra il 20 novembre ed è il giorno in cui la comunità trans celebra il lutto per le vittime di odio della propria comunità. Si tratta di un rito laico per restituire dignità di memoria e di genere pronunciando i nomi delle vittime di omicidio a sfondo transfobico.

Gli episodi di attrito nella comunità lgbtqi+, nel movimento femminista e la vicinanza del 25 novembre, data della manifestazione in cui sarà portato in piazza il piano antiviolenza di Non una di meno, mi hanno spinto a fare una riflessione e una ricerca sul femminicidio e sulla violenza transmisogina sulle donne trans”.

Per leggere l’articolo di Ethan Bonali pubblicato su pasionaria.it il 19.XI.17, clicca qui

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Anche lo Stato ha un Piano…

Anche lo Stato ha un Piano…

Previsto, prevedibile, e soprattutto tempestivo, visto la ricorrenza del 25 novembre, cala dall’alto il secondo Piano nazionale contro la violenza maschile sulle donne.

Che un movimento o una Rete di donne, NUDM, di cui fa parte anche l’associazione nazionale dei Centri Antiviolenza -D.I R.E’ -sia venuta elaborando nel corso di un anno, dopo la grande manifestazione del 26 novembre scorso, attraverso tre convegni nazionali e un’infinità di assembee cittadine, un Piano collettivo articolato su tutti gli aspetti della violenza maschile -sessismo, razzismo, salute produttiva e riproduttiva, linguaggio dei media, scuola educazione di genere, precarietà femminilizzazione del lavoro, ecc.’, non si è tenuto alcun conto.

Il rapporto mancato tra movimenti e istituzioni resta una delle ragioni principali della crisi della democrazia, dell’estraneita’ e della sfiducia crescente nei confronti della rappresentanza e della politica in generale.

 

Per leggere il piano messo a punto da Non una di meno, clicca qui.

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Per Alessandra Bullegas

Per Alessandra Bullegas

(dal 2014)

In una breve riflessione, pubblicata nel libro “Come nasce il sogno d’amore”, scrivevo:
“Gli uomini hanno tracciato confini, e coi confini hanno diviso le donne. Ma se una madre offre un fiore a una figlia, chi può impedire che crescano ovunque gli stessi giardini?”.

Oggi è una ‘figlia’ che offre un fiore a una ‘madre’, un dono raro quale è una tesi di laurea dedicata, come si legge nell’Introduzione, “a una delle più grandi figure ancora viventi del panorama femminista italiano”.

Contenta di essere ancora tra i viventi, voglio ringraziarla pubblicamente per aver ripercorso con tanta cura e profondità gli andirivieni del mio pensiero, della mia scrittura e del mio lungo impegno nel movimento delle donne. Ad accomunarci è stato anche l’amore per la Sardegna –Alessandra Bullegas vive nel Sulcis- e il mio legame con l’isola di Carloforte, a cui è dedicato un capitolo della sua ricerca.

“Questo lavoro -scrive nelle pagine conclusive Alessandra- mi ha portato a dimostrare che il femminismo è tutt’altro che un movimento del passato, un’idea degli anni delle rivolte o addirittura un movimento silenzioso o morto, come spesso viene considerato. Al contrario, è una corrente di pensiero che esiste e resiste soprattutto in questi anni, gli anni delle false conquiste delle donne, gli anni della strumentalizzazione del corpo, della mercificazione della persona e del rifiuto di riconoscere una diversità che non dovrebbe quella dei diritti dei due generi ma delle peculiarità di entrambi.”

Alessandra Bullegas si è laureata da poco all’Università di Cagliari- Facoltà di Studi Umanistici- Corso di Laurea in Lingue e Comunicazione. A lei il mio ringraziamento e i miei affettuosissimi auguri.

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Non una di meno, 25.11.2017

Il Piano di NUDM è la sfida ambiziosa radicale a un modello di civiltà che ha avuto per secoli il sessismo come matrice di tutte le forme di dominio, di espropriazione e di sfruttamento che la storia ha conosciuto.
È la convinzione profonda, maturata dal lungo percorso individuale e collettivo del femminismo, che “un altro mondo è possibile”.

Leggi l’articolo di Giacomo Pisani, pubblicato il 23 nov. 207, clicca qui

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