Sempre Carloforte

Ritorni…al futuro.
All’estate che viene e a tutte quelle che l’hanno preceduta, dal 1975, l’anno di una famosa vacanza femminista, nella amatissima isola di Carloforte, di cui sono oggi, felice e riconoscente, “cittadina onoraria”.

Riprese e avvicinamenti

18/7/15 (Carloforte)
La bellezza dei luoghi
come l’amore
vive nel trasognato presente
dello sguardo.
Ma più felice è chi conosce l’oscuro confine che sta
tra la perdita e il ritrovamento,
tra la piccola morte di una partenza
e l’assalto della vita
a ogni ritorno.

26/7/15 (Carloforte)

E’ così che mi piacerebbe vedere il mare:
un lembo di azzurro a cui si arriva
lentamente
dalle braccia di un mandorlo
ai rami del pino
scorrendo lungo la cerniera di coppi
che taglia e raddoppia
l’orizzonte.

Così vorrei che fosse anche la felicità
che non conosce avvicinamento per gradi
né strade di terra e di mare
ma solo il vortice febbricitante del pensiero.

26/7/15 (Carloforte)
Lo sguardo che spia ansiosamente
orizzonti di tempo a venire
non si accorge che gli occhi
già sono fermi
sull’appagata sintonia
tra una nuda pietra
e una verde fioritura.

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Istantanee

Risveglia nere cortecce rinsecchite
smarrisce i piedi di una città
infagottata nelle ultime insidie
dell’inverno
sorprende i pensieri
di chi ha sepolto
insieme ai parenti
le sue radici di terra.
È il primo verde milanese.

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Prove di memoria

(da “Il gallo silvestre”, n.4, edizioni barbablu, 1992)

Ho piantato fiori nel deserto e come un contadino impazzito ho aspettato che i sassi mettessero radici e gli alberi generassero frutti senza terra.

Parole rade come piedi esitanti nella nebbia ridisegnano il sentiero che porta fuori da uno smarrimento.

Per una ferita leggera che ha sollevato il velo di un male antico
non bastano le cure delle lacrime né il calore di un letto
se non torna benevola a fasciarla l’abbraccio del pensiero.

(Milano, 8/1/1989)

Foto di Cesare Ballardini

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Una poesia di Ida Travi

Poi ti abitui
Poi ti abitui. Vedi le cose passare
e ti abitui. La mosca ti passa davanti al naso
la vedi sparire, e ti abitui
Vedi crescere il ramo, lo vedi spogliarsi
ti abitui. Vedi scendere il buio, ti abitui
come una candela, ti abitui, sono cose
che non puoi rompere
Quando cade il pettine ti abitui
è caduto il pettine, tutto qui
è caduto per la testa troppo alta
tra le stelle
Le stelle passano, ti abitui, il camicino
passa davanti agli occhi, come una volta
come una volta la terra ruota
il carro è triste, triste.