Articolo pubblicato il 24 giugno 2016
“Nel 1984 Bruce Springsteen – in quegli anni una vera e propria icona della mascolinità americana – include in quello che diventerà il suo album di più grande successo commerciale, Born in the U.S.A., una canzone che può essere considerata un paradigma per le descrizioni di amicizie maschili. Il pezzo, che si intitola Bobby Jean, è una specie di lettera d’amore indirizzata al suo chitarrista di allora, Stevie Van Zandt, che poco prima dell’uscita dell’album lasciò la band per intraprendere una propria carriera solista.”
“Questa dinamica dii accettazione come pari solo tra persone dello stesso sesso si ritrova in tutte le organizzazioni omosociali che spesso, per esorcizzare il legame omosessuale sul quale si fondano, esprimono il desiderio omoerotico tramite il linguaggio della violenza. Questo linguaggio può anche essere espresso in forme ludiche e non sfociare in vere e proprie pratiche di sopraffazione, ma va costantemente riprodotto (anche in forme depotenziate o parodiche) per ribadire la sostanziale appartenenza al gruppo dei dominanti e non dei dominati”
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