Alfabeto d’origine

Quasi un’autobiografia

Quei pochi libri in cui di volta in volta ho creduto di riscontrare la ‘spudoratezza’ necessaria per nominare “il mondo delle cose che non siamo stati capaci fino a questo punto di dire” (Alberto Asor Rosa), sono diventati, nel lento e ripetuto vaglio a cui li ho sottoposti, accompagnatori e guide di un viaggio verso un passato pervicacemente muto, avaro di ricordi, sepolto nella memoria del corpo. È come se ognuno di quei ‘reperti’, strappati al loro contesto, e persino alla mano da cui erano usciti, potesse parlare per me, e l’intimità che è mancata nelle mie relazioni reali avvalersi del sostegno di parole, sentimenti, sogni in cui riconosceva parentele sorprendenti.

(Dalla Prefazione al mio libro “Alfabeto d’origine”, in preparazione presso l’editore Neri Pozza per il 2016)

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