Un decreto da ritirare!

“La Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza fa appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini invitandoli a manifestare il dissenso contro le politiche di Regione Lombardia che minano la libertà di azione dei Centri Antiviolenza e con questa quella delle donne.”

La manifestazione avrà luogo il 12 settembre 2017 presso il Palazzo Lombardia, ore 16.

Per firmare la petizione, firma qui

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La costruzione patriarcale della ‘razza’

LA COSTRUZIONE PATRIARCALE DELLA “RAZZA”

(Dal profilo di Gianluca Carmosino)
Il “diverso” è sempre il frutto della reificazione di relazioni sociali nelle quali il dominio di alcuni viene cancellato per generare vite di scarto. Accade nei rapporti che creano povertà e razzismo, ma prima di tutto sessismo. Scrive Lea Melandri: «Oggi, “vite di scarto” sono quelle del povero, del vagabondo, del migrante visto come miserabile e spesso come delinquente, una presenza “selvaggia” che semina paura, fastidio, odio, per le strade della “civile” Europa. In questa schiera di indesiderati, da cui molti vorrebbero vedere ripulite le nostre città, entrano di tanto in tanto gli stupratori, soprattutto se stranieri…»

Articolo pubblicato il 6 settembre 2017 su Comune.info, clicca qui

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Una stessa matrice

Pulizie etniche, nazionalismi, costruzioni di genere hanno una stessa matrice. I movimenti delle donne ci ricordano ogni giorno che prima, o insieme alle “pulizie etniche”, l’umanità ha conosciuto una “pulizia sessuale”. Qualsiasi cultura che rifiuta il dominio della violenza deve fare i conti con questo passaggio. Abbiamo dunque tutti e tutte bisogno di riconoscere il legame tra differenziazione dei sessi e pulizia etnica, costruzioni di genere e nazionalismi. Abbiamo bisogno, spiega Lea Melandri, soprattutto delle elaborazioni originali che ne hanno fatto alcune associazioni femministe in diversi territori, a cominciare dalle Donne in nero di Belgrado.

Articolo pubblicato il 27 ottobre 2016 su Comune-info.net, clicca qui per leggere l’articolo completo.

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Un dialogo con Emir Kusturica, su guerra europa e dintorni (noi stiamo nei dintorni).

Un dialogo con Emir Kusturica, su guerra europa e dintorni (noi stiamo nei dintorni).
“Di tutto ciò che l’uomo spinto dal suo istinto vitale costruisce ed erige, nulla è più bello e più prezioso per me dei ponti. I ponti sono più importanti delle case, più sacri perché più utili dei templi. Appartengono a tutti e sono uguali per tutti, sempre costruiti sensatamente nel punto in cui si incrocia la maggior parte delle necessità umane, più duraturi di tutte le altre costruzioni, mai asserviti al segreto o al malvagio”.
Ivo Andrić, I ponti (1963)

Articolo pubblicato su ‘Vita’ – per leggerlo clicca qui

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